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 2010 Capo Horn


 

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Il promontorio di Capo Horn ed il monumento a tutti i marinai

CAPO HORN E DINTORNI...

No, non siamo stati a Capo Horn con Shaula3, ma abbiamo percorso sia il canale di Magellano che il canale di Beagle a bordo di una nave con la quale poi ci siamo recati in Antartide.

Senza abbandonarsi a vanterie del tutto fuori luogo, pensiamo che qualche informazione sulla zona possa essere di interesse per altri aspiranti navigatori: chissà, magari qualcuno progetta di navigare da quelle parti! In effetti circa 200 barche transitano da Ushuaia ogni anno, un numero non trascurabile, tenuto conto che la stagione favorevole dura pochi mesi.

Diciamo subito che la zona è molto bella, con una costa frastagliata e ricca di fiordi ed insenature, montagne innevate e ghiacciai che scendono fino al mare.

Il principale problema del venire fin quaggiù (in alternativa al canale di Panama) per fare il passaggio tra Atlantico e Pacifico è il tempo, questa deviazione allunga una circumnavigazione di almeno un anno, dovendo fare i conti con le stagioni: per esempio, si traversa l'Atlantico arrivando ai Caraibi o in Brasile intorno a fine dicembre/gennaio, e si ha a disposizione quasi un anno intero per percorrere le circa 4000/5000 miglia fino ad Ushuaia, navigare in Terra del Fuoco intorno a gennaio/febbraio e poi risalire la Patagonia cilena in attesa della fine dell'estate (e della stagione degli uragani) per poi dirigersi verso Tahiti, magari facendo tappa all'isola di Pasqua. Può avere più senso però impiegare un altro anno a risalire, visitando con calma la Patagonia prima e poi magari spingendosi a nord fino alle Galapagos per poi proseguire visitando le Marchesi e le Tuamotu.

In Terra del Fuoco esistono due scorciatoie che permettono di non dover doppiare Capo Horn: il Canale di Magellano, più ampio, ed il Canale di Beagle, più meridionale e più angusto. Nel Canale di Magellano il porto principale è Punta Arenas, mentre nel Canale di Beagle ci sono Ushuaia sul lato argentino e la molto più piccola Puerto Williams sul lato cileno.

Il Porto di Punta Arenas, sulla costa Cilena del Canale di Magellano

Il porto di Ushuaia, con (sullo sfondo) alcuni yacht all'ancora

 

 

 

 

 

 

 



Il centro di Ushuaia ed il Canale di Beagle

 

 

 

 

 

 

 



Lo "Yacht Club" di Puerto Williams, sul lato Cileno del Canale di Beagle (una vecchia nave in disuso) dove attraccano gli yacht di passaggio

Delle tre, l'unica ad offrire un ridosso decente è Ushuaia, la cui rada è (relativamente) riparata da una lunga lingua di terra su cui si trova la pista dell'aeroporto, mentre Punta Arenas non ha praticamente ridosso ed a Puerto Williams esiste solo una piccolissima insenatura, sede del locale "yacht club", che può ospitare solo alcune barche ormeggiate precariamente ad un vecchio barcone che ospita il bar del club.

Dal punto di vista dei rifornimenti, Ushuaia è ben fornita, e probabilmente anche Punta Arenas, mentre a Puerto Williams ci sono solo alcuni piccoli negozietti.

Da quello che abbiamo visto, quasi nessuno yacht si reca a Punta Arenas, mentre ne abbiamo visto un buon numero ancorati in rada ad Ushuaia, ed una mezza dozzina ormeggiati allo Yacht club di Puerto Williams.

Il Canale di Magellano

Il Canale di Beagle

Nonostante il Canale di Magellano sia molto più ampio, abbiamo avuto l'impressione che il Canale di Beagle sia molto più scenografico, ed anche più ricco di fiordi ed insenature che oltre ad essere spettacolari possono anche offrire un ridosso in caso di forte vento.
A quanto pare molti la pensano allo stesso modo, praticamente tutti gli yacht scelgono di raggiungere Ushuaia, fare rifornimento e da lì lasciare l'Argentina, per poi attraversare il Canale di Beagle e raggiungere Puerto Williams sul lato opposto per fare l'entrata in Cile e da lì proseguire poi risalendo il Canale (o tentare di ottenere il permesso di passare da Capo Horn...).

Un colpo di vento ad 80 nodi nel Canale di Magellano!

Già, il vento: normalmente, si tratta di navigare di bolina contro un vento da ovest che può essere feroce: noi abbiamo sperimentato nel Canale di Magellano un colpo di vento ad 80 nodi (!!!!....) che è durato alcune ore e che avrebbe potuto mettere in serissima difficoltà qualsiasi piccola imbarcazione; abbiamo avuto condizioni miti nel Canale di Beagle, ma ci è stato riferito di due incidenti avvenuti pochi giorni prima del nostro ritorno ad Ushuaia che hanno causato l'affondamento di uno yacht e la morte di due membri dell'equipaggio di un grosso yacht da charter.

Abbiamo messo piede sull'Isla de Hornos!! A quanto pare, perfino per le navi questo è un ancoraggio infrequente, è raro che le condizioni meteo permettano la sosta e lo sbarco a terra, dove del resto c'è ben poco da vedere, giusto il faro (dove è possibile firmare il registro dei visitatori) ed un monumento a tutti i marinai caduti in queste acque, raffigurante un albatross in volo. Per quanto noi si sia arrivati in nave, per dei velisti visitare questo luogo mitico mette qualche brivido lungo la schiena....

 

 

 

 

 

 

 



Il faro sull'isla de Hornos e la ripida scaletta che è l'unico possibile accesso all'isola, risalendo da una piccola cala sul lato sottovento

Luoghi splendidi, di una bellezza drammatica e spettacolare, ma anche molto pericolosi, da visitare con grande cautela ed una preparazione adeguata.

"Sono l'albatross che ti attende alla fine del mondo..."

 

 

Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it

Last Update: 11/11/2014

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