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 I sistemi


 

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Ancore ed ormeggi:

Il verricello salpancora LEROY SOMER è ben fatto, e finora non ci ha dato problemi, ma avremmo preferito una marca più conosciuta di cui fosse più facile trovare i ricambi.

L'ancora DELTA da 16 Kg in dotazione è la misura consigliata dal fabbricante per barche da 12 a 14 metri, ma ci sembrava troppo piccola, per cui l'abbiamo sostituita con una CQR da 20 Kg.
La scelta era dovuta alla nostra lunga e positiva esperienza con questo tipo di ancora con la barca precedente, ed in effetti nel corso dei due viaggi del 2005 e 2006 non abbiamo avuto alcun problema.
Purtroppo, lo snodo tra vomere e fusto della CQR è risultato essere troppo largo per il nostro musone di prua, il chè da un lato ci costringe a navigare con l'ancora non posizionata al meglio, ma sopratutto ci espone sempre al rischio di incastrare l'ancora nel musone, e questo può essere pericoloso!
Abbiamo allora sostituito la CQR con una DELTA da 20 Kg; tutti i test dicono che la Delta lavora meglio della CQR, staremo a vedere!

Nelle nostre navigazioni precedenti, ci è capitato raramente di ancorarci con una cima a terra dalla poppa, mentre in Grecia questa tecnica è usata di frequente: a Corfu abbiamo acquistato una di quelle bobine con 50 m di una cinghia ad alta resistenza, da fissare al pulpito di poppa, che sono molto usate nei paesi nordici.  Non abbiamo ancora avuto modo di provarla, però!

Navigazione:

Ottimo il binocolo Steiner Skipper (un acquisto d'istinto al salone di Londra!); se questo è il modello economico della gamma, c'è da chiedersi come sono quelli più costosi!....

Al salone di Genova abbiamo invece acquistato - al banchetto dei surplus militari Sovietici - un visore notturno YUKON che si è rivelato utile, in diverse occasioni di ancoraggi tardivi (ma perché molte barche alla fonda non accendono il fanale regolamentare??).

Sicurezza:

Speriamo proprio di non avere mai modo di riferire alcuna esperienza pratica in quest'area!!

Una considerazione: in vista delle navigazioni che abbiamo in programma, ed incrociando le dita, ci siamo concessi l'EPIRB migliore del mercato, ed anche un SART (risponditore radar) che fa comparire un segnale sullo schermo radar delle navi nelle vicinanze.

La zattera autogonfiabile che era già a bordo è la migliore e più completa tra quelle prodotte dalla Plastimo, per cui l'abbiamo mantenuta.

Elettricità:

Su questo argomento, si possono scrivere dei libri!  Anzi, in effetti sono stati scritti, e da gente molto più esperta di noi!!

Al momento dell'acquisto, Shaula era dotata di un ottimo generatore a vento Aerogen 6: inizialmente era un po' rumoroso, ma dopo un minimo di manutenzione invernale, è tornato silenzioso.    Abbiamo subito aggiunto anche un pannello solare da 100w e, dopo la prima crociera, abbiamo installato un regolatore intelligente ADVERC che ha contribuito enormemente ad accellerare la carica delle batterie dal motore.

Sull'altro fronte, abbiamo anche cercato di ridurre i consumi, installando dovunque possibile lampadine LED al posto di quelle normali.

Nel corso della seconda crociera, in condizioni medie di vento leggero (e quindi poco contributo dal generatore a vento), abbiamo in media riscontrato uno sbilancio tra consumi e corrente generata dell'ordine di 30-50 Ah al giorno.   Per pareggiare, occorre quindi un'ora di motore ogni giorno: abbastanza nella norma, ma per il grande viaggio abbiamo aumentato ancora la carica prodotta da sistemi ausiliari aggiungendo un generatore trainato tipo Aquagen.

La barca era equipaggiata con 4 comuni batterie "senza manutenzione" da 100 Ah ciascuna, che dopo due ulteriori stagioni (e quindi 6 anni di vita) tenevano poco la carica.   Ci abbiamo pensato su un po', ed alla fine abbiamo sostituito le vecchie batterie con 4 nuove da 105 Ah ciascuna, sempre del tipo Piombo-Calcio "senza manutenzione":tutto sommato, non sembrano esserci gli estremi per spendere un mucchio di soldi per batterie speciali!

Strumentazione elettronica:

Al momento dell'acquisto, a bordo esisteva già un pilota automatico Raymarine ST6000+ con un impressionante servocomando idraulico a prova di cannonata, ed una console molto minimalista composta da due soli strumenti Raymarine.

Il pilota automatico si è rivelato eccellente, preciso e potente al punto giusto: quest'anno lo abbiamo perfino lasciato timonare con vento F7 e onde di 2 metri al giardinetto, di notte, e timonava meglio di come - al buio - avremmo fatto noi!

Abbiamo invece riconfigurato la console, componendo i soliti 4 strumenti classici: vento, bolinometro, velocità e scandaglio, ed abbiamo spostato sottocoperta il vecchio tridata, in funzione di ripetitore.
L'esperienza della prima crociera ci ha però fatto constatare che gli strumenti del vento sono di fatto illeggibili dal timoniere durante la notte (poco illuminati e la lancetta si confonde col display digitale della velocità del vento); abbiamo allora aggiunto un secondo display vento sulla console della timoneria.
Purtroppo, gli strumenti della serie ST60 non possono essere spenti singolarmente, così ora ci ritroviamo con ben 6 display + la centralina del pilota automatico, perennemente accesi!   Col senno di poi, e constatato che il chartplotter può anche fare da ripetitore degli strumenti, potevamo lasciare la configurazione originale!

Volevamo un GPS cartografico, ed inizialmente si pensava al Raymarine 435, che utilizza cartucce Navionics, che all'epoca erano molto competitive di prezzo.    La mancanza di spazio nella zona carteggio (il quadro elettrico è ben fatto, ma decisamente enorme, non sarebbe male se l'Alubat lo ridisegnasse su dimensioni più contenute) ci ha costretto a togliere il display del radar Furuno esistente, per sostituirlo con un display combinato Radar/Chartplotter.   Pensavamo al Raymarine Serie C, ma avevamo problemi ad alloggiare un display orizzontale, e proprio in quel periodo sono apparsi sul mercato a prezzo di svendita display Raymarine RL70CRC, un modello vecchio ma sofisticato e collegabile in rete, cosa che la serie C non può fare, ad un prezzo talmente ribassato che ci siamo potuti permettere di acquistarne 2, installandone uno sulla console della timoneria.
Questa scelta ha comportato di adottare le carte elettroniche c-MAP NT+, nel frattempo scese anch'esse di prezzo.
L'esperienza pratica ci ha confermato la grande praticità del display in pozzetto, specialmente per l'uso del radar, che può essere immediatamente correlato con l'osservazione visiva, e per la rapida consultazione della carta nautica.   Il display sottocoperta è usato sopratutto per la preparazione della rotta e per il carteggio.   In generale buone le carte c-Map, ma abbiamo constatato che spesso le carte a più piccola scala hanno errori sistematici di posizione!

Un commento a parte merita la funzione MARPA del radar Raymarine: eravamo convinti che avere l'indicazione di rotta e velocità delle altre navi o imbarcazioni visibili sullo schermo,fosse di grande utilità; abbiamo installato anche una girobussola, per permetterne il funzionamento ottimale, ma accade ancora spesso che i vettori calcolati dal radar all'improvviso si mettano a zigzagare come ubriachi o puntino in direzioni visibilmente inesatte!   Utile, ma è importante che l'osservatore tenga acceso il senso critico e non prenda per oro colato ciò che vede sullo schermo.

Sentivamo la mancanza di un telecomando per il pilota automatico: la Raymarine aveva giusto tolto dal mercato il vecchio telecomando a filo, così ci siamo equipaggiati di un sofisticatissimo telecomando senza fili SmartController, che funge anche da ripetitore.  Esperienza pratica: praticamente mai usato!!   Il grosso problema è che l'autonomia della batteria interna ricaricabile è molto bassa, si e no un'oretta, per cui finiamo col lasciare il dispositivo perennemente nel suo supporto, sotto carica.  Deludente, inutilmente complicato e costoso.

Software:

In realtà, non prevediamo di utilizzare il PC per nessuna funzione critica: prima di tutto, i PC sono comunque esposti al rischio di guasto, non essendo costruiti per l'ambiente marino, ed inoltre hanno un consumo troppo elevato, se usati per tempi lunghi.

Il principale utilizzo del PC è per invio e ricezione di e-mail, tramite telefono GSM, telefono satellitare o radio SSB.  Per quest'ultimo uso, ci siamo abbonati al servizio Sailmail, che offre una copertura mondiale ad un prezzo molto contenuto, ma è gestito con criteri semi-amatoriali.   Le prove fatte finora tramite la stazione Sailmail che si trova in Belgio sono state abbastanza buone, mentre abbiamo avuto molto meno successo con le altre stazioni, più lontane.   Resta da vedere se riusciremo ad utilizzare questo sistema con successo durante le traversate!    Non abbiamo ancora sperimentato seriamente l'utilizzo del software Sailmail col telefono satellitare Iridium, soluzione questa che potrebbe essere una interessante alternativa a costi contenuti.

Un altro probabile utilizzo del PC sarà per la ricezione di meteofax: il programma Sailmail ha una applicazione (gratuita) per questo scopo, ma ci siamo trovati meglio col programma Meteo-Scan.   Funziona molto bene e riceve ed archivia i fax automaticamente, l'unico problema rimane l'elevato consumo del PC e della radio SSB.

Abbiamo diversi programmi di navigazione, che essenzialmente sono previsti solo come riserva di emergenza; diverso l'uso del PC-Planner della c-Map, che ci permette di studiare le rotte a tavolino utilizzando le cartucce c-Map del chartplotter.

Comunicazioni:

Come ricetrasmittente fissa VHF non abbiamo fatto economie, e ci siamo concessi una ICOM IC-M601, dotata di DSC e di un microfono/telecomando remoto ("Commandmic") che abbiamo installato nel pozzetto, a portata di mano del timoniere.
Ha funzionato talmente bene che non usiamo quasi mai il VHF portatile ICOM IC-M31, che peraltro ha un difetto stupido: non ha un vero interruttore, ma solo uno spegnimento "software", per cui (neanche tanto lentamente) si scarica la batteria!

Abbiamo conservato dalla barca precedente un vetusto VHF palmare ICOM M11, dotato di un pacco batterie composto da comuni pile AA, da tenere nella borsa delle dotazioni di emergenza (grab-bag).

Le regole del Blue Water Rally  richiedono di avere una ricetrasmittente MF/HF SSB, l'unica che permette collegamenti a grande distanza: purtroppo, dato che ormai sono utilizzate quasi solo dalle navi, esistono pochissimi modelli omologati.   Ci siamo orientati sulla SAILOR 4500e, orrendamente costosa ma l'unica (a quell'epoca) in versione "split", con il ricetrasmettitore vero e proprio separato dal pannello comandi, permettendoci di risolvere un altrimenti irresolubile problema di installazione.
Completata con uno speciale modem Pactor IIex, la radio ad onde corte permette l'invio e ricezione di e-mail teoricamente da qualunque parte del pianeta (p.es. tramite il servizio Sailmail).
Un recente cambiamento nelle normative ci ha permesso di non fare un abbonamento per effettuare telefonate a terra tramite la radio SSB, che in precedenza era obbligatorio.

Per una spesa nettamente minore, abbiamo potuto fare un abbonamento per un telefono satellitare IRIDIUM, che sarà dunque il nostro mezzo di comunicazione telefonica con la terra (e come emergenza anche con le altre barche del rally, molte delle quali hanno anch'esse un telefono satellitare).  Il telefono Iridium potrà anche essere utilizzato come mezzo di emergenza per le e-mail, casomai il servizio Sailmail non funzionasse.
Dopo soli due mesi dall'acquisto (e poche telefonate di prova), il telefono Iridium si è guastato!   Ce lo hanno riparato in garanzia, ma questo ha richiesto di spedirlo in Inghilterra, e ci sono voluti quasi 4 mesi; conclusione, abbiamo comperato un secondo telefono, da tenere di scorta!

Niente di lusso per il PC, giusto un vecchio laptop DELL Latitude 600C, più che sufficiente per la posta, e se si guasterà non sarà un dramma!

Comfort:

Il forno a gas ENO è un modello base, ma abbastanza razionale ed efficace.   Con 4 x bombole CAMPING GAZ da 2,8Kg stivate nell'apposito gavone a poppa, abbiamo riscontrato una autonomia di 3-4 mesi.

Il frigorifero ISOTHERM ASU 4201 Magnum funziona molto bene, a patto di avere cura di sbrinarlo periodicamente (si sbrina automaticamente ogni 10 giorni, ma sceglie sempre il momento sbagliato!), altrimenti in posizione "automatica" consuma troppo.

La barca è equipaggiata con un dissalatore LIVOL da 30 litri/ora: è un modello di caratteristiche interessanti, e dovrebbe avere un consumo moderato di elettricità, ma purtroppo la ditta costruttrice è  stata acquistata da un'altra azienda, che ha cambiato tutti i modelli: si troveranno più i ricambi, in caso di necessità?  Il dissalatore non era ancora mai stato usato, e per ora anche noi non lo abbiamo messo in moto, anche se sicuramente lo proveremo prima della partenza per il "grande viaggio".

Trovare delle bici pieghevoli non è stato facile!   A quanto pare, il mercato è talmente limitato che quasi nessun rivenditore le tiene in negozio, mentre noi - visto anche il costo! - avremmo voluto poterle vedere per fare dei confronti.    Alla fine, abbiamo trovato un negozio a Bergamo che teneva le DiBlasi, e quindi DiBlasi è stato!!   Abbiamo preso un modello che non era il più compatto in assoluto, ma che era disponibile in acciaio inossidabile (nel frattempo è uscito anche il modello compatto in acciaio inox).
Le bici si sono dimostrate preziose per aumentare - e non di poco - il nostro raggio d'azione quando siamo in porto, anche se i rapporti del cambio sono forse un po' "lunghi" per affrontare le salite!!   Occupano però non poco spazio, e resta da vedere se saranno altrettanto utili in un viaggio in cui spesso saremo all'ancora, e traghettare le bici fino a terra sarà una faticata!

Non si può non avere un barbeque!!   La scelta è andata su un classico MAGMA alimentato a gas: qualche problema a trovargli un posto fisso, per cui ci siamo rassegnati a smontarlo ogni volta dopo l'uso, ma funziona molto bene, cuoce velocemente e non è neppure tanto ingombrante, il problema è pulirlo!!

Tender:

Il battello pneumatico BOMBARD Ax3 con pagliolo pneumatico è leggero e praticissimo, ma è un po' piccolo ed ha i tubolari non grandissimi, per cui con 3 persone non esattamente leggere ed un minimo di vento, ci si bagna!!
Il motore fuoribordo TOHATSU 3,5 CV è leggero, semplice e funziona, ma è proprio poco potente ed ha una autonomia molto bassa, per via del serbatoio incorporato; inoltre, un paio di volte si è spento senza apparente motivo.

Per il grande viaggio abbiamo deciso di acquistare un secondo battellino, ed alla fine abbiamo scelto il nuovo ZODIAC Cadet Club-4 Fastroller, sempre del tipo a pagliolo e chiglia peumatici, ed un motore fuoribordo 4 tempi MERCURY da 6 CV, che è il più potente monocilindrico sul mercato e quindi ancora relativamente leggero.   L'idea è di tenere comunque di scorta a bordo il vecchio battellino ed il suo motore.

 

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Last Update: 11/11/2014

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