La barca

OVNI 385: 

Se il nostro obiettivo fosse stato solo quello di navigare confortevolmente in Mediterraneo per qualche mese all'anno, ci saremmo orientati tranquillamente su una barca di grande serie, di circa 11 metri di lunghezza.

La decisione di tentare qualcosa di più impegnativo, ci ha portato a cercare un'imbarcazione che fosse:
- sicura col cattivo tempo, ma nello stesso tempo capace di buone prestazioni, a vela ed a motore.
- molto solida, capace di resistere a quegli incidenti che sono quasi inevitabili durante un lungo viaggio in acque sconosciute.
- spaziosa e confortevole per due persone + gli occasionali ospiti, ma allo stesso tempo che possa essere condotta e manovrata da due persone non più giovanissime.
- nuova o ben revisionata, in modo da non richiedere manutenzioni importanti almeno per qualche anno
- ben equipaggiata per lunghi viaggi, senza esagerare ma anche senza rinunciare ad equipaggiamenti importanti per la nostra sicurezza.

Gli OVNI, barche senza fronzoli costruite per soddisfare - ad un prezzo non basso ma ragionevole - proprio questi requisiti, sono subito apparsi come una scelta interessante.
La costruzione in alluminio promette grande solidità, e la deriva mobile, pur con qualche perplessità, dovrebbe permettere l'accesso a luoghi con bassi fondali, oltre magari a rendere meno gravi le conseguenze di una toccata accidentale!

L'acquisto di una barca "usata-quasi nuova" è stato poi un fatto abbastanza casuale: abbiamo risparmiato molto poco, più che altro abbiamo saltato la lista di attesa che non ci avrebbe permesso di ricevere una barca nuova in tempo per la stagione 2005.

Dopo due stagioni, oltre 4 mesi in mare e 4000 miglia navigate, il nostro OVNI 385 ha risposto alle aspettative?

- sicurezza col cattivo tempo: non abbiamo ancora avuto la necessità di affrontare condizioni molto dure, ma certamente fino a Forza7-8 si naviga in totale tranquillità.

- solidità: la sensazione di solidità è tangibile, anche se la costruzione in alluminio si porta dietro alcuni inconvenienti:

- rischio di corrosione elettrolitica: dopo 6 anni, il nostro scafo è perfetto, ma certamente occorre adottare tutte le necessarie precauzioni (antivegetative per alluminio, zinchi, impianto elettrico senza dispersioni verso lo scafo); abbiamo invece avuto problemi di elettrolisi sull'elica (dovuti a correnti elettriche vaganti in porto?).

- estetica e finitura dello scafo un po' da barca "professionale": seria, non elegante (c'è da dire che il 385 ha una linea un po' antiquata, diversa dagli OVNI attualmente in produzione).

- superfici verniciate perennemente soggette a "fioriture" con la conseguente necessità di frequenti, laboriosi ritocchi (8 mani di 4 differenti prodotti!!),

- impossibilità di riparare in modo economico piccoli danni ed ammaccature allo scafo.

- prestazioni: buone, con vento sopra ai 10 nodi, ottime sopra i 20, ma decisamente scarse con venti leggeri, specialmente di bolina.   Dopo la prima stagione abbiamo acquistato un gennaker che si è rivelato eccellente sopra ai 6 nodi di vento, ma non è utilizzabile di bolina stretta o in poppa piena.   Le prestazioni di bolina sono modeste a causa dello scarroccio, specialmente con onda e poco vento, ma questo non è certo sorprendente considerando le piccole dimensioni della deriva.

- spaziosità e comfort: gli interni sono classici, ma molto razionali e confortevoli, nonostante l'ovvio condizionamento imposto dalla cassa della deriva.   Mentre il nuovo 395 è praticamente uguale, il più grande OVNI 435 può permettersi una disposizione interna nettamente più accogliente e probabilmente è il più adatto per grandi viaggi.
Inizialmente, abbiamo lamentato la scarsità degli spazi di stivaggio, a parte il gigantesco gavone nel pozzetto.   Questo è però in parte la conseguenza inevitabile dello spazio occupato dai serbatoi e dalla zavorra.
Non del tutto soddisfacente la capacità dei serbatoi: 350 litri per l'acqua e 200 per il gasolio sembrano tanti, ma per lunghe traversate sono decisamente scarsi e devono essere integrati con taniche, sempre difficili da stivare a bordo in modo sicuro.

- maneggevolezza (in equipaggio ridotto): venendo da una barca molto più piccola (10 m), siamo rimasti colpiti dal fatto che tutte le manovre siano molto pesanti, e di fatto richiedano sempre l'uso dei winch e siano, di conseguenza, lente!
La scelta dell'armamento a cutter, con trinchetta avvolgibile, certamente introduce una complicazione in più durante le virate: il genoa fatica molto a passare tra i due stralli, e non bisogna dimenticare le volanti!
Grazie al motore potente, la manovrabilità in porto è buona, anche se con vento di traverso le manovre nei marina rischiano sempre di diventare lo spettacolo del giorno....    Siamo molto curiosi di vedere se la nuova elica MaxProp darà un contributo positivo alla manovrabilità in retromarcia.

USATO o NUOVO?  In vista dei nostri programmi, volevamo essere certi di partire con una barca rodata ma "come nuova", che ci desse una ragionevole garanzia di evitare complesse manutenzioni durante il viaggio.  Dopo aver studiato il mercato per qualche mese, ci siamo resi conto che l'alternativa di un usato "vecchio" non era molto interessante, in quanto avrebbe richiesto un costo ed un dispendio di tempo per i lavori di rammodernamento che avrebbero in gran parte azzerato il risparmio sul prezzo di acquisto.
Questo si è dimostrato vero anche nel nostro acquisto di un usato molto recente e poco navigato: tra costi di viaggio per andare e venire dalla Bretagna, lavori fatti fare invece che fatti da noi stessi, e qualche guasto che comunque c'è stato (sopratutto al motore, che pure aveva poche ore di marcia), alla fine abbiamo risparmiato ben poco!
Dovessimo rifarlo, acquisteremmo una barca nuova, anche se questo richiedesse di darsi un anno di tempo in più prima di poter partire. 

CONCLUSIONI?  Finora, ci sembra che l'OVNI confermi in pieno le sue doti per l'utilizzo per il quale è nato, e cioè come barca da grande viaggio, solida e sicura, costruita senza fronzoli ad un prezzo ragionevole.
La scarsa maneggevolezza e le prestazioni modeste con vento leggero e di bolina ne fanno invece una scelta tutto sommato mediocre -  ed inutilmente costosa - come barca da crociera costiera, specialmente per uso solo nel Mediterraneo, dove la deriva mobile si fa poco apprezzare. 

ARMAMENTO ED OPTIONAL:

Alcuni allestimenti opzionali si sono confermati come altamente raccomandabili, in particolare:
- isolamento termico dello scafo
- cala vele a prua
- secondo gavone in pozzetto
- pulpito a base d'albero

Siamo molto soddisfatti della randa steccata, ed il sistema di presa di terzaroli con lazy jack e lazy bag è molto confortevole, grazie anche al pulpito a base d'albero che consente di puntellarsi bene durante le manovre.
Sarebbe interessante trovare il sistema di rinviare in pozzetto tutte le manovre per la presa di terzaroli, ma di cime sulla tuga ce ne sono già troppe!

Non abbiamo ancora incontrato condizioni meteo che richiedessero di avvolgere completamente il genoa e navigare con la sola trinchetta: almeno fino a F8 di bolina non ce n'è bisogno, forse il fastidio alle virate causato dall'armo a cutter si rivelerà ingiustificato, vedremo!

Non abbiamo ancora mai usato il freno di boma Walder: è troppo complicato per tenerlo armato in permanenza, forse lo useremo durante le lunghe traversate.
Comunque, non sostituisce del tutto l'uso di una semplice ritenuta.

Per ora, la nostra esperienza col timone a vento WindPilot è stata molto limitata, sopratutto perchè interferisce con gli altri utilizzi della plancia di poppa, per cui in navigazione costiera lo smontiamo!
Abbiamo avuto l'impressione, da confermare, che la escursione della cima collegata alla ruota del timone sia insufficiente in condizioni di onda lunga con vento leggero.  

Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it

Last Update: 11/11/2014

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