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 Verso Gibilterra


 

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(mappa del percorso previsto e di quello effettivo da Aprilia Marittima a Gibilterra)

1° Settembre 2007:

L'imprevisto di un cambio di casa ha provocato un forte ritardo nei nostri preparativi di partenza; solo negli ultimi giorni di Agosto siamo tornati ad Aprilia per rimettere Shaula3 in acqua e fare gli ultimi, sommari preparativi.
Inutile dire che nel frattempo le condizioni meteo si sono guastate!


I nostri programmi che prevedevano una tranquilla crociera lungo le coste di Croazia e Grecia sono ovviamente andati a farsi benedire, dato che avremo solamente 6-7 settimane per percorrere le 2000 miglia che ci separano da Gibilterra, dove siamo attesi per il 15 ottobre per l'inizio dei preparativi del Blue Water Rally.

La prima tappa ci porta a percorrere 300 miglia in 54 ore (non male!) fino a Vieste, dove non siamo mai stati per cui decidiamo di fermarci.



Momento di panico all'entrata in porto, perchè il motore improvvisamente si è messo a rispondere all'acceleratore in modo irregolare ed un po' di vento di traverso complicava la manovra; è andato tutto bene comunque, ed il guasto sembrava essere risolto stringendo un bulloncino allentato.

Il paese non è male, e ci sono una enormità di negozi e bancarelle che vendono specialità locali: non resisteremo, e riempiremo la cambusa già straboccante di cose buone!

Il tempo si è guastato, costringendoci alla prima di una serie di soste di diversi giorni che affliggeranno tutto il viaggio verso ovest.

9 Settembre:

Finalmente partiamo, con l'idea di puntare direttamente allo Stretto di Messina e poi alle Isole Eolie: più di 400 miglia, che dovremmo percorrere in circa 4 giorni.

Il giorno dopo, siamo già fermi al Marina di Brindisi: il motore, dopo poche ore dalla partenza si è rimesso a perdere giri e non rispondere all'acceleratore, per cui ci siamo fermati nella speranza di poterlo far controllare da un meccanico.

Non riusciamo ad ottenere (nonostante le promesse) che un meccanico si degni di venirci a controllare il motore, per cui dopo una serie di controlli di routine ai vari filtri, decidiamo di ripartire per approfittare di un vento forte ma favorevole.

La navigazione da Brindisi alle isole Eolie è stata impegnativa: i primi due giorni, burrasca forza 7 prima in poppa e poi al traverso, con onde abbastanza impegnative che in alcuni casi ci hanno allagato il pozzetto.

Shaula si è comportata molto bene e noi eravamo abituati al movimento della barca, ma poi siamo arrivati allo Stretto di Messina, dove il vento è calato quasi a zero, ed il motore ha ricominciato a darci problemi: la traversata è stata piuttosto snervante, in certi momenti Shaula roteava nella corrente, con vento nullo ed il motore che si rifiutava di salire di giri oltre il minimo, e navi di tutti i generi che percorrevano lo stretto a tutta birra e senza curarsi troppo di noi...

Una volta entrati nel Mar Tirreno, in assenza totale di vento, dopo una serie di interventi disperati sul motore, siamo riusciti in qualche modo ad arrivare fino a Stromboli.

Ci siamo ormeggiati ad una boa di fronte all'abitato di Scari, e dopo una poderosa dormita siamo scesi a terra a dare un'occhiata al posto, che non vedevamo da oltre trent'anni.

Ripartiti dopo pranzo, il vulcano ci ha regalato lo spettacolo di un po' di lapilli sputati giù lungo la Sciarra del Fuoco, proprio mentre gli passavamo davanti (TROPPO davanti forse? Beh, alla fine ci ha mancato!), ed in serata siamo arrivati a Lipari, dove contavamo di fermarci un giorno per riorganizzarci un po'.

Non venivamo a Lipari da quasi trent'anni, per cui la sosta è stata una piacevole occasione per rinfrescarci la memoria.

Siamo partiti da Lipari.....DUE VOLTE!

Già perchè dopo un paio d'ore dalla partenza, mentre stavamo contemplando l'idea di ancorarci a Salina per un bagnetto, il motore ha ricominciato a fare le bizze.
Valutate le alternative, abbiamo deciso di tornare a Lipari, nella speranza di trovare un buon meccanico che riuscisse a capire cosa diavolo affligge il motore; riusciti in qualche modo ad ormeggiarci, con l'aiuto degli addetti di "La Buona Fonda" che ci hanno spinto coi gommoni, abbiamo chiamato Biagio.

Biagio si presenta ad ora di cena, con un coltello multiuso come unico attrezzo, ed armeggia intorno al motore ripetendo più o meno gli stessi controlli che avevo già fatto io. Se ne và consigliandoci di fare una uscita di prova, perchè sostanzialmente non ha trovato nulla di chiaramente difettoso.
Ha però aggiunto una pompetta da fuoribordo sul tubicino di afflusso del carburante ("questa ha salvato più di un motore in difficoltà", dice).

Siamo partiti il mattino successivo assai poco convinti, ma il motore va, e va, e va, sembra proprio tornato in se stesso!
Ora i casi sono tre:
1) Biagio è ben connesso con il dio della meccanica (chi sarà mai costui, Vulcano? dato il luogo in cui ci troviamo, sarebbe appropriato!)
2) Per pura fortuna, stavolta il problema che affliggeva il motore (probabilmente un po' di sporco da qualche parte nel circuito del gasolio) è stato rimosso
3) La pompetta aggiuntiva è servita veramente (più esattamente, la valvola di non ritorno che c'è nella pompetta): se è così, ci sono gli estremi per una indagine più approfondita.

Stà di fatto che il motore ci ha permesso una tappa quasi normale fino a Favignana, dove abbiamo perfino trovato un ormeggio al Circolo Nautico: non così ovvio come sembra, perchè fino a domenica c'è una serie di regate, ed il porto si è riempito di barche nel giro di poche ore: abbiamo preso letteralmente l'ultimo posto disponibile!  (e Baby riesce a scroccare ad una barca vicina il cappellino ufficiale della regata!).


Favignana è una località ancora "ruspante", e bisogna adeguarsi ai tempi del posto ed alla scelta limitata disponibile nei negozi, ma qualsiasi problema che questo potesse dare è compensato dal cibo: un pane strepitoso, arancini ed altre prelibatezze e naturalmente gelati e granite!

23 Settembre:

Arrivati a Carloforte (isola di San Pietro, Sardegna) dopo una navigazione abbastanza tranquilla da Favignana; ci siamo "perfino" permessi una notte all'ancora in una rada vicino al Golfo di Teulada, così da concedere a Lorenzo il suo primo (ed unico!) bagnetto e successivo barbeque.

Domenica sera a Carloforte, mangiata pantagruelica al ristorante "al castello", che avevamo scoperto l'anno scorso, lunedi passato a riprenderci (ed intanto era arrivata la prevista pioggia), poi martedi abbiamo spedito Lorenzo a casa con un viaggio traghetto/pulmino/aereo/auto-di-amici durato 8 ore.

Nel frattempo, tutta l'Europa occidentale è stata investita da una perturbazione vasta ed arrabbiata: il Veneto è stato allagato dalla pioggia, ed i bollettini nautici parlavano con noncuranza di "vento forza 8-9 localmente 10" (!) e mare 7 (!!!! onde di 6 METRI???!!). Inutile dire DA DOVE veniva il vento: esattamente in prua per noi che dobbiamo andare ad ovest!

Dopo diversi giorni di attesa, è arrivato l'atteso miglioramento e siamo  partiti; navigazione tranquilla fino la secondo giorno, un po' a vela ed un po' a motore, fin quando il motore non ha deciso di piantarci in asso nuovamente con chiari sintomi di presenza d'aria nel tubo di mandata del gasolio.
Mentre Baby tentava di procedere a vela senza vento, io ho effettuato una operazione di alta chirurgia meccanica, scambiando tra di loro i due tubi che vanno dal motore al serbatoio, in modo da avere un tubo sicuramente sano per l'invio del carburante.

Dopo questa riparazione, il motore ha marciato per oltre 20 ore consecutive, fino a quando non lo abbiamo spento perchè era tornato un po' di vento; c'era motivo di pensare di avere finalmente risolto il problema.

All'arrivo a Palma, brutta sorpresa: quì è ancora alta stagione, e tutti i marina erano pieni: alla fine abbiamo trovato un posticino ad un moletto (Pier 46) un po' scaciato e privo di servizi, ma giusto di fronte alla cattedrale gotica.


Il brutto tempo ci ha costretto a rimandare di giorno in giorno la partenza, e ci siamo consolati girando per la città.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uragano!!! L'altro ieri, dopo che il cielo si era rasserenato e cominciavamo a pensare "domattina si parte", in poco tempo è venuto su un nuvolone nerissimo, e di colpo si è scatenato il finimondo.

Noi possiamo giurare solo su raffiche (peraltro brevi) a 60 nodi, ma la televisione, che è andata avanti a mostrare gli sfracelli per tutto il giorno successivo, ha parlato di venti a 180 Kmh (circa 95 nodi), che sono ampiamente entro i valori da uragano, anche se naturalmente il termine è improprio in questo caso.
Stà di fatto che non ci siamo divertiti, Shaula era inclinata di 30 gradi e temevamo si rompessero gli ormeggi.

Il giorno successivo il tempo era migliorato, ma i bollettini promettevano pioggia (che poi non si è vista) e quindi abbiamo deciso di restare ancora un giorno, e ci siamo dati al turismo: volevamo salire al castello di Bellver, ma arrivati ai cancelli, abbiamo scoperto che era chiuso per riparare i danni causati dal vento del giorno prima!
Tornando lemme lemme verso la città, abbiamo scoperto quasi per caso il "Pueblo Espagnol", una specie di quartiere fortificato che ricostruisce un po' tutte le architetture più tipiche della Spagna: fasullo dunque, ma fatto bene, ed offre numerosi scorci suggestivi.

6 Ottobre:

Partenza, Gibilterra continua ad essere lontana!

Dopo 50 ore di navigazione, molte delle quali a motore, ci siamo ancorati nel silenzio più totale a Cala Genoves, una insenatura sull'estremità est di Cabo de Gata, il promontorio che segna il confine tra la Costa del Sol e la Costa Blanca.

Solamente 170 miglia ci separavano ormai da Gibilterra, dove eravamo attesi per il fine settimana.
Una tappa ad Almerimar, e da lì l'ultimo salto per Gibilterra.

Il motore ci ha dato ancora qualche problema, anche se in modo meno drammatico: ormai era sempre più evidente che il problema aveva a che fare con l'afflusso del gasolio, e rimaneva solo da aprire e controllare il serbatoio, un lavoro sporco e niente affatto piacevole!

Il porto di Almerimar è molto frequentato dalle barche da grande viaggio: ho contato più barche di metallo quì che in tutto il resto del viaggio messe insieme. Si vede di tutto, dalle barche moderne e ben attrezzate, ai vecchi catorci ed alle barche fatte in casa.

Abbiamo approfittato del fatto che il serbatoio del Gasolio era quasi vuoto per svuotarlo e pulirlo, sperando di risolvere una volta per tutte i problemi che ci ha dato il motore. Bleah! Un lavoro schifoso!!
Forse però abbiamo trovato la causa dei nostri problemi: trucioli metallici sul fondo del serbatoio, che hanno bloccato il tubicino di aspirazione, così che il carburante usciva a fatica!!  Possono essere stati lasciati solo in cantiere, 6 anni fa, e solo ora si sono accumulati creandoci mille problemi.
Ci consoliamo dicendoci "meglio ora che in mezzo all'Atlantico", e speriamo di avere finalmente risolto il problema.

12 ottobre:

Gibilterra, finalmente!

La maggior parte delle barche del Rally sono già arrivate, naturalmente, anche se numerose sono vuote: i loro equipaggi sono tornati a casa, e si ripresenteranno quì giusto in tempo per l'inizio delle attività di preparazione del Rally.

 

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Last Update: 21/09/2014

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